Ecco le affermazioni che riportiamo: "anche il portoghese che apre una cartella condivisa e si illude di dialogare con altri utenti (mentre terzi lo spiano) ha qualche diritto"
"regole (bizantine) sul diritto d'autore"
In merito alla prima: "anche il portoghese che apre una cartella condivisa e si illude di dialogare con altri utenti (mentre terzi lo spiano) ha qualche diritto"
Vi e' un errore di conoscenza del dato fattuale informatico.
Una cartella condivisa non e' luogo dove si dialoga. E' anzi un luogo dove si mettono dei files perche' vengano scaricati da altri.
Un luogo dove parlare e' skype, una chat, un forum e cosi' via, dove persone comunicano con altri. Tramite una cartella condivisa non si puo' parlare, anzi, sono destinate a scambiare senza parlare.
Nella mia cartella pubblica l'utente mette quello che vuole condividere con altri, le "cose" messe non ci vanno da sole.
Non sono terzi quelli che spiano: sono utenti diretti dell'azione compiuta da chi pubblica i files. Sono quindi persone che accettano di prelevare il file offerto da chi lo ha messo nella cartella pubblica.
Non spiano nemmeno: perche' fanno quello per il quale l'utente del software li ha autorizzati, loro, come tutti.
"regole (bizantine) sul diritto d'autore"
Sono d'accordo parzialmente, ma non e' questo il punto.
Il punto e' che ogni autore puo' decidere se farsi rappresentare o meno dalla Siae. La Siae deve fornire gli elenchi degli autori che rappresenta e delle opere, gia' che c'e'. Elenchi ben difficili da trovare.