Sciopero dello spettacolo per la tutela del diritto d’autore
Una settimana senza film, teatro, musica. E’ stato deciso a Bruxelles in occasione del primo “Copyright Summit” che ha riunito le oltre 200 Società d’Autori di tutto il mondo. Gli autori italiani hanno deciso di indire una settimana di sciopero dello spettacolo per sollecitare l’attenzione del Governo italiano e delle istituzioni internazionali alla tutela del diritto d’autore, che oggi viene minacciato da tentativi di esproprio nel nome del libero accesso alla cultura.
Lo hanno richiesto, alla SIAE (che sospenderà ogni permesso di utilizzazione delle opere bloccando di fatto ogni spettacolo) gli autori italiani durante i lavori del Summit (30-31 maggio). Una ferma posizione contro tale esproprio è stata espressa da Jan Figel, membro della commissione europea dell’educazione e la cultura: “La cultura non è un lusso, è una necessità per un Paese civile, deve quindi ricevere un’attenzione particolare dalle istituzioni europee”.
Gli autori italiani hanno spiegato le ragioni della loro richiesta al presidente Giorgio Assumma presente al Summit a capo della delegazione italiana, di cui hanno fatto parte i due premi oscar Nicola Piovani e Vittorio Storaro, gli autori radiotelevisivi Biagio Proietti e Carla Vistarini e il direttore generale della SIAE Angelo Della Valle: “Non c’è in Italia attenzione ai diritti degli autori- ha dichiarato Assumma- gli autori hanno ragione da vendere. Nel nostro Paese le forze politiche hanno scarsa considerazione del diritto d’autore, quando talvolta non prendono posizioni inaccettabili, quasi a voler cancellare quello che la legge definisce come un vero e proprio diritto del lavoro.”E’ il caso, per esempio, delle tecnologie digitali, rispetto alle quali si ritiene che ogni utilizzo di contenuti artistici (musiche, film, immagini ecc.) debba essere gratuito, senza alcuna remunerazione per autori, editori o produttori, mentre l’industria tecnologica ricava enormi profitti proprio dalla diffusione dei contenuti culturali e artistici. Considerare il diritto d’autore uno strumento superato, incitare al downloading “selvaggio”, equivale a espropriare di fatto gli autori del loro lavoro e a deprimere tutta l’industria dei contenuti. In una parola, significa minare seriamente la cultura e la creatività. Per questa ragione gli autori italiani propongono di impedire l’utilizzo delle loro opere. La SIAE sta prendendo contatti con tutte le associazioni interessate per definire i termini dello sciopero che si terrà tra la fine di giugno e gli inizi di luglio”
Bruxelles, 30 maggio 2007 Ufficio Stampa SIAE