Internet, in quanto incontrollabile, permette di evidenziare l'insicurezza della segretezza delle tracce degli esami.
Una volta tanto i giornalisti non hanno invocato la censura su internet, e hanno capito che il problema è nella gestione delle tracce.
In poche parole, internet rende subito evidente il marcio dove c'e'. Come per la pedofilia.
Per quanto riguarda i gestori dei siti incriminati, non si sa se vederli come Robin Hood telematici o incoscienti. Certo è che pagheranno sulla pelle la turbativa di un concorso, pur essendo mossi dalle finalità "giornalistiche" degne di premio pulizer.