Il 31.12.2021 ho scritto un post che mi ha sinceramente spaventato alcuni mesi dopo.
Il titolo, omen nomen, era "abbiamo diritto di non vivere nella paura".
Scoppiata la guerra, non ho percepito il peggio nella propaganda che ancora oggi stiamo subendo, nell'insulto al bellissimo: "L'Italia ripudia la guerra" che tanti oggi mettono come ipotesi residuale.
Tremavo per aver capito che iniziava un periodo di dominio del terrore. Ancora oggi, ieri, l'altro ieri, ci sono persone che pubblicamente ci spiegano che dobbiamo soffrire, che è giusto per difendere i nostri ideali e che per questo dobbiamo arricchire i nemici di qualcuno impoverendoci noi.
Delirio tremendo, non solo tremens, di chi sta nascondendo interessi privati che computer non ben cancellati hanno rivelato, ma se ne tace. Avvocati che non sanno usare nè cancellare computer. Tanti i dati non sono poi così importanti. Ditelo ad Assange che non vive per aver imposto il dialogo a chi nascondeva.
Veniamo al dunque.
Ci lascia, temporaneamente, Enzo Garinei. Un Maestro. Un uomo.
Linko in video dove dice amatevi, sempre. Lo urla in trasmissione.
Racconta di coppie al tavolo dei ristoranti. Si dicono 10 parole al massimo. Quando si siedono, escono il telefono dalla tasca e lo mettono sul tavolo. Il telefono è il compagno. Con quello parlano, non con il partner che hanno di fronte.
Ascoltatelo. Merita.
Poi vi racconto nei prossimi giorni nel podcast caffe20.it come è stata questa estate SENZA. Senza telefono, senza telefonino, senza tg, senza radio, senza inflazione, senza astio, senza distrazioni.
Solo vita.
Amatevi. Amiamoci. Non da infanti. Da adulti. Anche sul lavoro. Anche usando il portafoglio, per pagare o per regalare. Amiamoci.