Uno scrittore pubblica un libro. Dopo meno di dieci anni, la durata del contratto, pubblica alcune frasi del libro su un'agenda famosa e una app.
La casa editrice calcola i mancati guadagni: 60.000 euro perchè quelle frasi pubblicate altrove hanno comportato una diminuzione delle vendite.
No. Non scherzo.
Il Tribunale condanna la casa editrice a pagare le spese di causa, 12.000 contro la casa editrice dell'agenda e 8.000 contro l'autore.
L'autore peraltro, per aver proposto domanda riconvenzionale rigettata, si troverà a pagare un terzo delle spese di causa, 4.000 euro.
Queste sì che sono storie da raccontare.
E in fondo si parlava di cose patologiche, sia pure con molta ironia.
Non condivisa dall'editore pero'.
Il Tribunale sottolinea che non solo non si tratta di un'opera nuova, ma nemmeno di una pubblicazione su altro supporto. Quindi erano semplici frasi.
E pensare che l'autore ha fatto anche pubblicità al libro nella speranza di venderlo.