Abbiamo il router wifi in ufficio o in casa. Arriva ovunque ? Forse.
Sicuramente ci sono dei punti dove "prende" meno. Le cronache riportano che in casi di connessione debole anche un cagnolino che dorme davanti al router può ridurre ulteriormente la connessione, ma personalmente lo ritengo un metodo commerciale affascinante per proporre una soluzione.
Comunque ogni device si collega al router che scarica tutte le richieste lui solo.
La soluzione proposta da eero non è nuova, idealmente. Netsukuku fu pensato da un ragazzo catanese che, scoperto da un investitore, fu sovvenzionato da Telecom per studiare in UK, e da allora non se ne sa più nulla. Fu pensato per portare internet in p2p in Africa.
Il principio è semplice: se io mi collego al router con il mio telefono, l'altro telefono che mi è vicino si collega al mio telefono per avere un segnale più forte. Praticamente ogni client diventa anche server.
I vantaggi ? Una connettività più diffusa, anche se ogni client che funge da ripetitore deve avere abbastanza potenza per reggere il doppio traffico di dati. La velocità sarebbe comunque uguale, in definitiva.
Attualmente chi ha contratti fissi con operatori ha anche accesso ai wifi router condivisi dei vicini. E' una versione diversa interessante.
Diventa interessante pensare ai risvolti sulla prova informatica. Si parlerà ancora di ip address come strumento di identificazione ? Bisogna rifletterci seriamente, perchè condividere la connessione è pratica assai comune. Vero è che ogni dispositivo prende un proprio ip, ma quali problemi se un figlio scarica una foto che invece scarica la madre ? Come provare chi è stato ? L'intestatario del contratto telefonico ?