Spid in breve permette di identificare gli utenti, con valore di ufficialita', come davanti ad un pubblico ufficiale.
E' un documento d'identità digitale sui generis, ma per ora ha alcune caratteristiche tipicamente digitali non riscontrabili nelle precedenti soluzioni.
Fino ad oggi abbiamo visto la tessera sanitaria con il chip, usabile per l'identificazione.
Da oggi invece lo spid è prima di tutto un formato aperto che permette a più operatori di identificare e gestire le identificazioni. Si vuole un sistema aperto e più sicuro di uno centralizzato.
Al momento della scrittura di questa voce i principi sono bellissimi, ma non escludo che verranno traditi nel tempo per favorire singoli.
L'idea di identificarsi con qualsiasi dispositivo, anche senza tessera, è bello, ma alla fine si passa da credenziali.
Il neo di tutti questi strumenti è che assumono l'identifà digitale come sicura. Non lo può essere perchè l'informatica, come i documenti cartacei, non lo sono mai stati.
Ma si vende bene un sistema che riduce i costi e riduce le garanzie dei cittadini. Nell'equilibirio tra la doverosa efficienza dell'accesso ai sistemi informatici pubblici (ma anche dei privati che adeririranno) si troverà la vera convenienza dello strumento.
Che al momento non offre strumenti di controllo da parte del singolo, se non a posteriori. La fiducia non si ottiene a priori, ma agendo.
Nelle FAQ ufficiali sotto linkate, emergono seri problemi di sicurezza e di revocabilità o sospensione dell'uso. L'eccessiva complessità tecnica rende impossibile capire come funziona e potersi fidare, pur essendo tutto aperto. In poche parole, un altro strumento troppo complesso, dovuto al fatto che tutti i documenti informatici d'identità non riscuotono il successo sperato.
La legge dovrebbe essere sempre separata dalla tecnologia, indicando criteri certi, lasciando al regolatore gli aspetti pratici da aggiornare. Ma sono i presupposti a preoccupare: offrire un servizio sicuro per legge. La legge non offre sicurezza per presunzione. Offre responsabilità per presunzione.