Ecco cosa dice Tim Cook.
Molte cose orribili succedono se si arriva a questo secondo livello, quando le persone hanno dato il permesso a chiunque di sapere cose di sé.
Io credo che un giorno succederà qualcosa di disastroso.
E allora faremo una pausa e diremo:
«Perché abbiamo permesso tutto questo? Come è potuto accadere?».
Io sono ottimista per natura e spero non si avveri, ma è per questo che insisto sulla privacy.
Non è qualcosa di separato dal rispetto e dalla dignità umana.
È un modo molto diverso di vedere rispetto ad altre aziende.
E' qualcosa che non ho mai scritto, ma intuisco (da anni) di cosa parla e cosa si aspetta. Altri (professori italiani all'estero) hanno già descritto alcuni esempi banali di quanto si agire sulla libertà degli individui, offrendo tool gratis. Pensate agli antivirus che prendono dati degli utenti e autorizzano software dannoso. Ma questi sono esempi banali.
State certi che è ben oltre quello si può leggere dalle parole, ma da programmatore di app e sviluppatore del web so cosa si potrebbe fare, e so che esistono solo valori personali a difenderci, perchè le leggi non riescono a immaginare e difenderci dalla realtà di oggi, figurarsi quella di domani.
Lo ripeto inutilmente: basta fare leggi sulla privacy che vietano tutto salvo autorizzare qualcosa sotto il profilo tecnico o procedurale.
E' necessario vietare comportamenti scorretti indipendenti dalla tecnologia.
Peccato che sia tanto difficile fare una legge equilibrata, senza farla scrivere a chi programma, gestisce reti, sviluppa cloud, usa questi strumenti e chi dovrà applicare la legge.
Ma sarà questa la strada.
Al link l'intervista integrale di Tim Cook su Corriere.it