Tra i contratti si parla sempre più spesso di vendita di software come servizio.
In poche parole il software non viene installato sulla macchina del cliente, ma su un server al quale il cliente ha accesso.
Spesso sia software e dati, con possibilità di scaricare in backup i dati.
Nei convegni più recenti si dice che questo modello contrattuale è talmente nuovo da non saperlo regolare.
Se leggiamo su Wikipedia troviamo, come esempio, il software di Zucchetti.
Oggi quindi la frase più gettonata e': si tratta di saap, non sappiamo come fare con le regole della privacy, le seguiamo tutte ed anche il modello internazionale predisposto dall'europa, ma non sappiamo se siamo ok.
Mi sembra che qualcosa non torni se da anni ormai ci sono operatori che vendono soluzioni simili usando vecchi modelli contrattuali mentre i nuovi commentatori dicono che è qualcosa di completamente nuovo.
La mia posizione, minoritaria, è quindi del tutto diffidente verso chi dice che il saap, messo in cloud, crea problemi di privacy. Mettere insieme cloud, privacy e saap significa evidenziare come distanti vari aspetti che sono invece regolati insieme.
Su un punto concordo: che se il server dei dati è in più nazioni, allora ci può essere contrasto tra varie normative privacy nazionali. Ma questo è un problema diverso, un semplice problema di contrasto tra norme nazionali.
Ma resta minoritaria, e bisogna prenderne atto.
Sarà il caso di parlarne ancora.
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