L'idea.
Poi il socio - cofondatore.
Poi il grafico.
E timidi su facebook. Con il botto: tutto gratis, e ti permetto di guadagnare.
L'idea piace agli investitori, e si alleano con essi.
Sulla base di ? Quale il modello di business.
Giustamente ho visto startup americane dichiarare di non voler essere startup da inglobare, ma aziende nate per restare sul mercato.
In Italia si corre verso la Silicon Valley, giustamente, ma con quale attenzione ? Con quella di piacere.
Piacere a chi darà i soldi per primi.
Davanti a questo obiettivo non ci si preoccupa delle condizioni legali: l'importante è piacere a chi ci darà i soldi, e dopo decidere la proprietà dei dati, dei marchi, cosa in caso di separazione etc etc.
C'è anche chi dice che è inutile tenere insieme per forza parti che non vogliono più viaggiare insieme, ma cosa succede del lavoro fatto fino a quel punto ?
Vedo oggi un esempio interessante.
Una società nata con la grande professionalità dei fondatori trova investitori. Li conosco bene, avevo visto i limiti delle loro condizioni legali e mi chiedevo come avevano risolto.
Inserendo condizioni legali in inglese per una società che ha sede in Milano.
Beh, ragazzi: siete partiti bene, ma continuate bene, non cosi'.
Perchè ?
Se vi va bene, farete i soldi come alla roulette, rischiando di perdere tutto pero'.
L'alternativa è regolare i rischi non per scaricarli su ignari clienti, ma per precisare il confine dei vostri compiti e della vostra responsabilita'.
Lavorare non è firmare cambiali in bianco. E' fare le cose che sono state promesse, sapendo che il diritto impone degli obblighi anche se non si scrivono.
Rischiando così di restare con un pugno di mosche se l'altro è più furbo.
Certo. Fidarsi è bello. Ma i più attivi sanno anche garantirsi. E le due cose non si escludono !