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Decreto romani 14.01.2011    Pdf    Appunta    Letti    Post successivo  

Youtube, in quanto social network, non e' una televisione: Question Time alla Camera

"i siti che non selezionano ex ante i contenuti generati dagli utenti, ma effettuano una mera classificazione dei contenuti stessi, non rientrano nel campo di applicazione della norma". Come dicevamo Quintarelli ed io e pochissimi altri. E ora chi ammette l'errore ?
Spataro

 

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R

Resoconto stenografico dell'Assemblea

 

Seduta n. 416 di mercoledì 12 gennaio 2011

 

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

 

(Iniziative di competenza relative all'ambito di applicazione della disciplina in materia di obblighi a carico degli operatori dei servizi audiovisivi - n. 3-01392)

 

PRESIDENTE. L'onorevole Perina ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01392, concernente iniziative di competenza relative all'ambito di applicazione della disciplina in materia di obblighi a carico degli operatori dei servizi audiovisivi (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata).

 

FLAVIA PERINA. Signor Presidente, la domanda che pone quest'interrogazione è molto semplice. È possibile equiparare piattaforme come YouTube o Vimeo a una televisione commerciale? Ed è possibile sostenere che l'algoritmo automatico, che presiede alla messa in onda dei filmati su queste piattaforme, equivalga ad un direttore di palinsesti, che decide che cosa mandare in onda e quando mandarlo in onda?

Ecco, noi crediamo di no e tutta Europa crede di no, mentre invece ci sono due recenti delibere dell'Agcom, che in qualche modo introducono questa equiparazione. Quindi, la richiesta rivolta al Governo è di individuare una forma di intervento, al fine di evitare che l'interpretazione restrittiva di queste delibere si traduca in tre gravissimi rischi: il primo è quello che YouTube sia obbligato ad un controllo preventivo della messa in onda, che è oggettivamente impossibile, e addirittura sottoposto a vincoli, come le fasce orarie protette per i minori o l'obbligo di Pag. 61rettifica; il secondo rischio è quello di colpire la libertà degli utenti; il terzo rischio è addirittura che queste piattaforme decidano di andarsene dall'Italia, perché è ingovernabile un sistema regolato in questa maniera.

Io immagino che un'Italia senza YouTube, o con una YouTube fortemente limitata nella sua libertà, sia un po' meno simile alla Germania e all'Inghilterra e un po' più simile alla Cina o al Pakistan.

 

PRESIDENTE. Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, Elio Vito, ha facoltà di rispondere.

 

ELIO VITO, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Signor Presidente, rispondo all'onorevole Perina sulla base di quanto comunicato dal Ministero dello sviluppo economico, che ha acquisito elementi informativi da parte dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, alla quale il decreto legislativo n. 44 del 2010 ha demandato l'esercizio di poteri regolamentari nella materia. L'Autorità, in esito ad una consultazione pubblica che ha visto un'ampia partecipazione di operatori e associazioni di settore, ha approvato - lo scorso 25 novembre - i regolamenti concernenti i servizi di media audiovisivi lineari su altri mezzi trasmissivi e i servizi di media audiovisivi a richiesta. Come rilevato dall'Autorità, i citati regolamenti, sulla base dei principi stabiliti dalla normativa comunitaria e dalla normativa italiana di recepimento, prevedono che un soggetto per potersi qualificare come fornitore di un servizio di media audiovisivi deve operare in forma imprenditoriale, in diretta concorrenza con la radiodiffusione televisiva, ed esercitare la responsabilità editoriale sui contenuti diffusi. Sono stati espressamente esclusi dal campo d'applicazione della normativa in materia i siti Internet privati e i motori di ricerca, nonché i servizi basati su contenuti generati da utenti privati citati nell'interrogazione, tranne nel caso in cui per questi ultimi sussistano congiuntamente in capo ai soggetti aggregatori sia la responsabilità editoriale in qualsiasi modo esercitata, sia uno sfruttamento economico. Mentre lo sfruttamento economico è facilmente individuabile, affinché si determini la responsabilità editoriale, è richiesto l'esercizio di un controllo effettivo sulla selezione dei programmi, ivi inclusi i programmi dati, e la loro organizzazione in un palinsesto cronologico nel caso della radiodiffusione televisiva o radiofonica, o in un catalogo nel caso dei servizi a richiesta.

Pertanto il Ministero dello sviluppo economico fa presente che i siti che non selezionano ex ante i contenuti generati dagli utenti, ma effettuano una mera classificazione dei contenuti stessi, non rientrano nel campo di applicazione della norma. In ogni caso, onorevole Perina, il Governo ribadisce il proprio impegno a favorire lo sviluppo del mercato dei servizi di media audiovisivi a richiesta tenendo in stretta considerazione le tematiche rappresentate nella sua interrogazione, anche in sede di recepimento delle nuove direttive di comunicazione elettronica.

 

PRESIDENTE. L'onorevole Perina ha facoltà di replicare.

 

FLAVIA PERINA. Signor Presidente, mi sembra di capire che la risposta è positiva, nel senso che i tipi di piattaforme cui faceva riferimento l'interrogazione sono oggettivamente esclusi da questo tipo di regolamentazione e di controllo, e questo credo sia un dato importante, che va nella direzione indicata da altri provvedimenti presi di recente dal Governo in favore della libertà della rete, come ad esempio la parziale liberalizzazione che abbiamo visto della rete wi-fi attraverso la mancata reiterazione di parti del decreto Pisanu. Questa è una notizia sicuramente positiva, alla quale spero venga dato il massimo della circolazione, perché sappiamo tutti che su questo tema delle delibere dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni in rete è in corso un dibattito molto intenso che non sta mettendo al momento in buona luce le scelte dell'Autorità stessa. Spero che tutto questo sia oggetto di circolazione sulla rete.

Pag. 62

 

PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata. Sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 16 con lo svolgimento dell'informativa urgente del Governo sull'uccisione in Afghanistan del caporalmaggiore Matteo Miotto.

 

La seduta, sospesa alle 15,55, è ripresa alle 16,05.

14.01.2011 Spataro
Camera


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