L'ufficio elettronico, la scrivania remota, l'help desk online: belle sigle che richiedono l'adsl o altra connessione da linea fissa.
Si dice tanto sulla disponibilita' di reti wifi, ma alla fine le tariffe della At&T non sono molto competitive rispetto alle nostre.
Insomma: come lavorare via internet dove non abbiamo la nostra adsl in rame o la nostra fibra ottica ?
MOBILITA' PURA
Ovviamente una soluzione e' il 3G, l'umts, nelle sue declinazioni piu' veloci e piu' recenti.
Per sfruttare una connessione via telefonino bisogna sapere dove si sta: ecco che una buona copertura ce la danno molti operatori, ma non e' escluso che in zone turistiche o di montagna, meno frequentate, la connessione torni ad essere solo gprs.
Cioe' lentissima.
E allora iphone, android, ipod e ipad come si comportano ?
ANDROID e WIFI
Se condividiamo internet con windows o mac android vedra' che e' una rete wifi gestita da un computer, detta "ad hoc". In breve, Android fino alla 1.6 non trova la rete wifi e non ci si collega.
Lo stesso computer con ubuntu invece condivide con facilita' la connessione anche su android.
UMTS - SMARTPHONE come modem per il nostro portatile.
Telefoni evoluti o chiavette wifi possono connettersi ad internet e, di solito ma non sempre tramite cavo usb, possono portare la rete al portatile che poi, tramite wifi, ridistribuisce la connessione per casa ai nostri ipod, ipad, etc etc.
Windows e peggio Mac non facilitano l'installazione di nuovi modem 3g - telefoni.
E' invece disarmante come Ubuntu riconosca e installi nuovi telefoni, smartphone, chiavette, e condivida la rete tramite wifi.
Dispiace, soprattutto per le mille difficolta' di Mac, che non ci siano soluzioni simili sugli altri sistemi operativi, spesso compensate da programmi specifici proprietari.
Quindi una soluzione e' usare anche un semplice netbook con ubuntu, attivare il wifi per condividere la rete e riconoscere il modem creando una nuova connessione. Connessi ad internet con lo smartphone android o chiavette, la rete internet sara' disponibile in casa per qualsiasi device wifi.
Wind non pone limiti significativi. Altri gestori potrebbero imporre dei limiti nel condividere la rete tramite wifi.
IPAD 3G
Ipad ha la sua microsim (incompatibile con quelle che abbiamo ...) e potra' avere un suo abbonamento dedicato. Almeno Vodafone offre per due euro una navigazione per un giorno, senza dover fare un abbonamento parallelo a quello che abbiamo.
Se non vogliamo spendere altri soldi potremo usare le nostre connessioni wifi.
UNA SOLUZIONE
Ho trovato una soluzione incredibile fino a poco fa.
Avevo un telefono android 1.5 (i7500 galaxy) non soddisfacente. Sono riuscito ad aggiornarlo all'1.6 dopo mesi e ora e' decisamente migliore, in attesa dell'aggiornamento a 2.1.
Connetto ad internet il 7500 e lo collego via usb al netbook con ubuntu. Ubuntu lo riconosce senza chiedere driver e la configurazione e' banalmente facile. Attivo il wifi sotto ubuntu e lo condivido con altri device.
A questo punto la mia unica connessione mobile e' disponibile su ipod, ipad, etc etc.
Come vedete non si tocca ne' win ne' mac.
E' una soluzione che richiede troppe risorse per un convegno, dove l'ipad con la sua microsim e' l'unica soluzione, se non c'e' wifi.
Se non fosse difficile da gestire e i condomini fossero un posto bello dove vivere a quest'ora molti condividerebbero le spese dotando il condominio di wifi.
Un ipad senza connessione ad internet e' monco. Un ipod invece soddisfa ugualmente, per il diverso uso che se ne fa.
Android 2.2 promette invece il tethering, la possibilita' di avere un telefonino che riceva internet e lo condivida senza difficolta' di alcun tipo.
La verita' e' che tutte le attuali limitazioni nei nostri device sono volute e decise. Skype a pagamento tramite 3g e non tramite wifi. Pazzesco pensarlo. Tethering vietato per accordi con gli operatori da parte degli stessi costruttori.
Invece la condivisione dei dati e' quasi paranoicamente libera. Tutti i software possono senza ritegno leggere la nostra sim, i nostri sms, la nostra posizione.
Insomma: non e' la jungla, ma poco ci manca. E l'Ipad, cosi' come e' per ora, fa sentire l'esistenza di una gabbia dorata su tutte le applicazioni. E' facile prevedere che se non si toglieranno vincoli all'ipad la sua diffusione risentira' un brusco rallentamento, non appena tutti diranno: "ok, ho google in cucina. E ora ?".
Un altro problema e' legato allo sviluppo per questi device: richiedono ancora troppo internet.
Ma non a caso i migliori sono quelli che sfruttano meno e meglio internet. Piu' complicato, ma piu' appagante.