Avvisato di non strumentalizzare il popolo della rete.
Questo intendevo dire quando dissi che mi sarei limitato a documentare. Sentivo nell'aria troppe tensioni.
Ormai il metodo e' noto: qualcuno segue le novità su internet, informa dal proprio blog, butta sui social network, avvisa i blog piu' letti per rimandare la notizia, a quel punto la battaglia e' di tutti.
Pare che ieri sera nel salotto di Vespa si sia assistito all'ennesima ignoranza dell'uso basilare degli strumenti informatici da parte di chi ne deve sapere.
Ancora oggi si fa lobby per proporre la sospensione dell'uso di internet, io lo chiamo carcere elettronico, senza una decisione di un giudice, perche' qualcuno asserisce di aver violato i diritti d'autore altrui.
Non solo dove e' evidente, ma anche dove il confine tra originalità e spunto diventa impalpabile, sara' possibile allontanare dalla rete le persone sgradite. Libere di parlare, ma non in rete, e non per decisione di un giudice.
Non si tratta qui di p2p illegale, ovvio che e' indifendibile e va perseguito, fornendo i mezzi per identificare gli autori.
Ma domani si potrà contestare ad un navigatore di aver scaricato una canzone da Jamendo che, essendo stata fatta da un italiano iscritto alla Siae, non poteva circolare senza pagare i diritto alla Siae, nonostante la diversa volontà dell'autore espressa mettendo il brano gratuito su jamendo.
Cosi' le persone violerebbe il copyright dell'autore ceduto in esclusiva alla Siae, e potrebbero togliervi internet.
Come questo episodio cosi' altri. La misura va a farsi friggere, qui c'e' solo voglia di tagliare.
Purtroppo ormai e' scontro aperto tra due culture: chi vuole condividere tutto e chi non lo vuole fare, e ancora nessuno dei due schieramenti ha capito che ognuno devo poter decidere e far rispettare la propria scelta di condividere o vendere.
Ma questo e' un altro mondo, per ora.
L'appello di Pierani e' di quelli da non perdere. Segnalatelo. Al link indicato.