Il Garante della Privacy e Rudolph Giuliani: come le istituzioni possono coltivare i rapporti con il mondo di internet

Ieri sera ho ricevuto una cortese telefonata dall'ufficio stampa del Garante.

Il motivo: stupendo. "Vorremmo mandarle in nostri comunicati stampa".

"Perfetto", dico io, "me li perdo spesso inseguendo le notizie sul web, e mi farebbe piacere riceverli".

Parafrasando il noto politico, e che c'azzecca con Rudolph Giuliani ?

Giuliani, eletto sindaco a New York, si mise in testa una idea balzana. Quella di far pagare il biglietto della metropolitana a tutti.

Il biglietto della metropolitana ? E perche' ?

Perche' se un Comune riesce a controllare che tutti pagano il biglietto, tutti ci proveranno con meno facilità a fare i furbi anche in questioni piu' gravi.

E' un dato di fatto che la criminalità a New York con Giuliani e' diminuita. Ed e' noto che questi interventi sono molto piu' efficaci di interventi reclamizzati.

Ora e' un dato di fatto che la cortese telefonata per me diventa un motivo di orgoglio perche' "ci siamo confidati" simpaticamente che ci capita di leggerci, e di fare nostre le obiezioni fondate dell'altro.

E allora, palla al balzo: "Perche non spiegate in concreto quali software potrebbero usare le persone per fare il backup automatico degli accessi a windows, del registro eventi, per esempio" anche se non e' l'unico tracciato da tenere, ma certo uno dei piu' importanti, "perche' dopo un po' di tempo, variabile a seconda dell'uso del computer, il file si riempie e i log vengono cancellati e persi".

E' una tecnica usata in occasione di alcuni attacchi informatici, per far sparire le tracce di chi entra nel sistema.

E ancora: "Avete ragione: nessuno si preoccupa di andarseli a guardare, e sono uno degli strumento per verificare gli accessi al computer".

Ora che il Garante trovi il tempo di telefonarmi per mandarmi i comunicati stampa, dimostri di avere voglia di informare e stare vicino ai cittadini, che mostri l'altra sua faccia, quella che fa meno notizia, quella di chi promuove la tutela dei dati personali, ecco, questo e' solo costruire un rapporto con tutti noi.

Qualcosa che in questi giorni viene meno con proposte che nascono come funghi e rischiano di chiudere il web, lasciando una discrezionalità talmente ampia che il capitolo III dei Promessi Sposi, a confronto, e' una bazzecola.

E allora, spingiamo ancora oltre la proposta: perche', prima di proporre normative che coinvolgo internet, non si parla con chi la rete la conosce ? Quintarelli, Scorza, Pierani e i tanti altri che la conoscono e la usano ?

Da una parte c'e' moltissima gente che non ne sa nulla, se non che in internet ci sono pedofili.

Dall'altra parte c'e' gente che con internet lavora, produce e paga le tasse aumentando il Pil.

Entrambi vogliono un internet ricca di legalità. Ma i secondi vedono bene come per garantire la legalità sia facile toglierla a chi non fa nulla di male, per colpa di pochi.

Forza, siamo qui. La rete non e' ostile ai politici. Chi fa internet sono persone, che cercano altre persone competenti a governarle.

Per l'arroganza basta mettersi in fila. Ma governa con autorevolezza significa sapere ascoltare un popolo, quello della rete, che si sta ribellando a decisioni liberticide.

Decisioni prese perche' non si e' alzato il telefono e non se ne e' parlato con gli interessati.

Prendete esempio dalla telefonata dell'Ufficio stampa del Garante. Non ci vuole molto. Non impegna e porta solo frutti.