Nella presentazione calorose raccomandazioni sul fatto che non faranno censura ad internet, ma bisogna tutelare i contenuti internet, come se non ci fossero' gia' leggi ad hoc.
E' mai possibile che si chiedano nuove leggi quando di leggi ce ne sono gia' tante a protezione del diritto d'autore su internet ?
Al di la' delle dichiarazioni due fatti: il Comitato e' sotto la Presidenza del Consiglio che ha fatto causa a youtube tramite mediaset, tanto e' vero che il Comitato parte dall'idea che ci sono danni di 5 miliardi di euro per la violazione dei diritti e del diritto d'autore su internet.
La composizione poi e' tutta degli operatori tradizionali. Chi lavora intensamente su internet non e' rappresentato.
L'annuncio del forum pubblico via email e' una contraddizione in termini. O e' aperto o e' privato, l'email e' privata, non si pubblicano automaticamente i contenuti come invece avviene sui forum.
Quindi c'e' solo da aspettarsi una riscrittura di tutte le norme gia' esistenti, vigenti e applicate.
Il comitato non puo' scrivere nuove leggi, ma puo' preparare le bozze, darle ad una commissione, e impedire al Parlamento di discuterle chiedendo la fiducia come e' appena successo.
Bonaiuti anch'esso dice che non c'e' alcun intento di censura.
Ne prendiamo atto. Ma si deve vedere.
"Chiunque vuole dire qualcosa puo' essere ascoltato, nei limiti di un lavoro istituzionale."
Bello. Sia vero. Perche' se l'idea di legalità che si va a scrivere e' quella dei componenti del comitato, devo annunciare che controlleremo le virgole.
Nel giro di due mesi verranno fatte le proposte.
Rapidissimi. Come credono di poter ascoltare cosa, se non c'e' nemmeno un link pubblico ?
Trasparenza, e non c'e' il sito.
La Legge Urbani e' insufficiente.
Il forum e' invece un indirizzo email.
Si discuta in due mesi dei contenuti.
Questo dovrebbe essere lavoro di una Commissione Parlamentare, non di una commissione governativa.
I politici ci diranno che dobbiamo ringraziarli, perche' siamo tra i pochi ad informare su quello che si puo' fare o meno dei contenuti on line.
Ma non e' noi che devono guardare, mentre tutti coloro che vivono di mashup, un termine nuovo che indica il riutilizzo dei contenuti, ma che e' gia' quello che facevano gli impressionisti, i futuristi, le correnti artistiche: ognuno interpreteva creativamente quello che facevano gli altri pittori.
Se in sede di presentazione si annuncia un giro di vite sui contenuti multimediali (non si parla piu' di prodotto multimediale editoriale) su internet, c'e' da aspettarsi un giro di vite su ogni piattaforma dei video e audio online.
La responsabilità e' personale. Lo dice la direttiva Ue sul commercio elettronico recepita in Italia.
Non provate a rendere il produttore di matite responsabile di quanto le persone scrivono con quelle matite.