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Ricevo dall'avv. Ernesto Belisario la segnalazione del suo scritto:
"Questa settimana ho deciso di segnalare un articolo pubblicato da Andrea Monti dal titolo “Sono legali le aste al ribasso?“."
Andrea Monti cosi' scrive (PC Professionale n. 213 - dicembre 2008):
"sembrerebbe che l’asta al ribasso sia un incrocio fra una lotteria pura e semplice (come le estrazioni del lotto, per capirci) e un tradizionale sistema di aste online:"
L'avv. Belisario conclude quindi con l'osservazione:
"la legalità delle aste al ribasso dipende molto dalla correttezza del venditore e da come il singolo sistema è concretamente strutturato."
Segnalo la disponibilità dell'avv. Belisario a raccogliere segnalazioni e suggerimenti in materia.
Da Wikipedia:
"In un'asta al ribasso, tutte le offerte sono necessariamente segrete: inoltre è generalmente possibile per un concorrente fare più di un'offerta. Il costo dei concorrenti per la partecipazione a un'asta al ribasso può essere una cifra fissa per ogni offerta fatta, oppure il valore dell'offerta stessa, nel qual caso il meccanismo assomiglia più a quello di una lotteria ancorché atipica. Il ricavo per il gestore dell'asta deriva appunto dalle somme pagate dai concorrenti: obiettivo del gestore è pertanto avere il maggior numero possibile di concorrenti, mentre i concorrenti tendono a usare varie strategie per ottimizzare le proprie aspettative di vincita. "
Quindi sembra che l'aspetto ricorrente sia l'acquisto di qualcosa in cambio della possibilità di fare piu' offerte, e che le offerte sono segrete.
Il modello di business starebbe quindi nell'acquisto di un diritto di offerta in cambio di una possibilità eventuale di vincita.