Il reato di cui sono accusati ricalca la normativa riguardante l'omesso controllo da parte dei direttori di testate giornalistiche riguardo ai contenuti pubblicati
L'avvocato Guido Camera: "un passo avanti molto importante perché può contribuire a mettere chiarezza nel mondo di internet e stabilire certe responsabilità. Si tratta di una decisione corretta in punto di diritto e di fatto"
Il ministro della Pubblica istruzione, Beppe Fioroni: «Ritengo che la decisione della procura sia un motivo in più perché il Parlamento riveda l'assetto normativo in materia. Come ho più volte sostenuto, non possono esserci due pesi e due misure, uno per carta stampata e tv e uno per la rete internet. Il rispetto della dignità umana è uno solo. Bisogna affermare con forza, oggi più di ieri, che il principio di responsabilità non può essere declinato a seconda del mezzo di trasmissione su cui viaggia un reato. Il mondo di internet va regolamentato al più presto ed in modo chiaro».
Il presidente del Garante della privacy Francesco Pizzetti: "Non solo è necessaria, ma inevitabile una nuova regolamentazione della materia a livello internazionale: con le leggi attuali casi come quelli di Torino non si possono evitare".
Da Repubblica.it: "la procura sta cercando di verificare: se, cioè, non sia possibile per la filiale italiana "filtrare" quello che viene messo in rete. Durante un incontro a Londra tra i vertici del colosso telematico e l'Authority italiana i primi avevano spiegato che, solo dietro segnalazione e solo nei casi di materiale con contenuti pedofili o lesivi dei diritti dei minori, esiste un sistema di cancellazione immediata del dato. Negli altri casi, invece, la società si limita a segnalare la necessità di cancellare i dati ai siti da cui ha tratto le informazioni. "Ma, ovviamente, questa è una soluzione a posteriori - ricorda Pizzetti - che niente ha a che fare con il problema ancora irrisolto dell'immissione dei dati nella Rete""
Da La Stampa: "l’avvocato Guido Camera, ...: «Questa è una prima vittoria di Davide, la nostra associazione senza scopi di lucro, contro Golia, il più diffuso motore di ricerca al mondo».
Da La Stampa: "il ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fiororni: «L’iniziativa dei magistrati milanesi è un motivo in più perchè il parlamento riveda l’assetto normativo». Secondo il ministro è ininfluente che Internet sia di libero accesso a tutti: «Non possono esserci due pesi e due misure, da una parte i giornali e le televisioni dall’altra la rete Internet. Il rispetto della dignità umana deve essere uno solo»."
Il Giornale: "perquisita dagli uomini della Guardia di finanza. Si tratta infatti di accertare in quali computer siano materialmente transitate le immagini del video sotto accusa. I server che fanno funzionare il servizio infatti si trovano presso la casa madre,"
Da tgcom: "I due indagati sono cittadini statunitensi che si sono alternati, a cavallo del periodo interessato dai fatti interessati in qualità di rappresentati di Google Italia. Il reato di cui sono accusati ricalca la normativa riguardante l'omesso controllo da parte dei direttori di testate giornalistiche riguardo ai contenuti pubblicati."