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Web environment integrity api

Uno standard proposto da Google per certificare i device connessi.

La web integrity api e' uno standard che Google introdurrà nel proprio browser, e apparentemente non su chromium, per certificare l'accesso tra dispositivi identificati, indipendentemente dall'umano che li usa.

Qualcosa di simile a Fido2 per intenderci.

Quello che si teme e' che questo standard possa essere esteso al web per fare le liste dei buoni e dei cattivi server / siti e influenzare anche la search.

Attualmente possiamo notare che le liste dei cattivi già esistono e sono open e supportate da privacy badger, ublock origin e altre estensioni molto apprezzate. Google a sua volta già pesa i domini usati per influenzare malevolmente la search.

La differenza e' nella possibilità di installarle o meno, e nel fatto che gli autori non sono operatori dominanti. Brave comunque, avendo ublock origin già inserito nel pacchetto distribuito, costituisce una singolare e virtuosa eccezione, in quanto finalizzato a difendere da tracking.

Come si vede il tema e' la finalità dello uso di questo standard, e del suo uso concreto.

Come direbbero alcuni, il problema non e' trovare una regola che impedisca a chiunque eventuali abusi, il problema e' vietare all'operatore dominante di avere tanto potere e abusarne.

Questo tema assai recente e' di particolare interesse: certe tecnologie non vanno vietate a tutti per impedire agli operatori dominanti di usarle male. Andrebbe vietato solo a loro di svilupparle e gestirle.

Da notare che alcuni la associano ai DRM perche' controllerebbe il traffico e il fatto che le azioni richieste provengano da un umano o una macchina: una sorta di captcha preventivo.

Viene sottovalutata la parola "environment". Questa da sola indica molto di piu':

// None of the code below is part of the web environment integrity api being

// proposed. This is an example of how you can verify the environment's integrity

// on your web server.

function isAttested(attestation, contentBinding) {

if (!isAttesterTrustedByMe(attestation)) {

return false;

}

// The attester's public key is retrieved directly from the attester.

const attestersPublicKey = getAttestersPublicKey(attestation);

// We then validate the attestation token using the attester's public key.

// We also check the content binding and replay protection in the attestation.

if (!isTokenRecentEnoughAndValid(attestersPublicKey, attestation)) {

return false;

}

// Check contentBinding hash in attestation

// Make decisions using the attestation.payload

// ...

}

Si legga anche Vivaldi cosa ne pensa.

Spataro

03.08.2023 https://github.com/RupertBenWiser/Web-Environment-Integrity/blob/main/explainer.md



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  • 2023-08-03
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    Attualmente possiamo notare che le liste dei cattivi già esistono e sono open e supportate da privacy badger, ublock origin e altre estensioni molto apprezzate. Google a sua volta già pesa i domini usati per influenzare malevolmente la search.

    La differenza e' nella possibilità di installarle o meno, e nel fatto che gli autori non sono operatori dominanti. Brave comunque, avendo ublock origin già inserito nel pacchetto distribuito, costituisce una singolare e virtuosa eccezione, in quanto finalizzato a difendere da tracking.

    Come si vede il tema e' la finalità dello uso di questo standard, e del suo uso concreto.

    Come direbbero alcuni, il problema non e' trovare una regola che impedisca a chiunque eventuali abusi, il problema e' vietare all'operatore dominante di avere tanto potere e abusarne.

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    Da notare che alcuni la associano ai DRM perche' controllerebbe il traffico e il fatto che le azioni richieste provengano da un umano o una macchina: una sorta di captcha preventivo.

    Viene sottovalutata la parola "environment". Questa da sola indica molto di piu':

    // None of the code below is part of the Web Environment Integrity API being
    // proposed. This is an example of how you can verify the environment's integrity
    // on your web server.
    function isAttested(attestation, contentBinding) {
      if (!isAttesterTrustedByMe(attestation)) {
        return false;
      }
    
      // The attester's public key is retrieved directly from the attester.
      const attestersPublicKey = getAttestersPublicKey(attestation);
    
      // We then validate the attestation token using the attester's public key.
      // We also check the content binding and replay protection in the attestation.
      if (!isTokenRecentEnoughAndValid(attestersPublicKey, attestation)) {
        return false;
      }
    
      // Check contentBinding hash in attestation
      // Make decisions using the attestation.payload
      // ...
    }

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