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Greenwashing

Un meccanismo assai noto anche in campagna elettorale e comunicazione politica

Io proteggo l'ambiente. Lo dice l'estrattore di petrolio.

L'uso dei social e della comunicazione online per dare una immagine verde, al di la' delle scelte aziendali, a volte poco, a volte molto, e' una pratica.

Raccontar balle, si potrebbe dire, ma sarebbe un non comprendere il termine.

Non si tratta di disinformare, fake news, quanto di associare nella comunicazione di un brand temi di attualità attorno ai quali ruota il consenso.

Una tecnica che hanno introdotto i politici nelle campagne promozionali personali e di partito, prima e durante le campagne elettorali: far arrivare ad ognuno la comunicazione politica di aderire ai sogni di ciascuno. E promettere mari e monti a tutti, tanto di cosa resta traccia ?

Alcuni meccanismi sono stati imposti, ma ancora non consapevolmente. Memorizzare i testi delle campagne promozionali di tutti per trasparenza ? E chi li controlla ?

Siamo quindi nel tema della comunicazione di massa, che ormai e' disinformazione, adulazione, autoassoluzione, senza seri e diffusi meccanismi preventivi o sanzionatori.

Quindi anche la massaia che compra l'insalata gia' lavata e imbustata in plastica invece dell'insalata sciolta puo' dirsi (e apparire) una ambientalista, anche se la maggior plastica usata e buttata inquinano maggiormente, cosi' come le auto elettriche le cui batterie, per ora, non si sa che farsene una volta esaurite. Ogni 5 anni. Da sostituire con costi tosti.

Si tratta di sogni, nemmeno promesse. Si puo' sanzionare qualcuno che porta una sogno nella propria comunicazione ?

Ecco il prezzo dell'autorevolezza: la credibilità.

Spataro

20.07.2022 https://



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