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Contact tracing

Tracciamento dei contatti

Termine in auge durante la pandemia del Covid-19, ricomprende ogni attività di monitoraggio del movimento di un dispositivo informatico e di riflesso del suo detentore.

Una delle prime applicazioni e' stata quella, personale, di creare tracce di percorsi sportivi (passeggiate, ciclovie, scalate).

Utilizzando open street maps e' diventato sempre piu' interessante tracciare i POI, i point of interest, e condividerli.

Ma questo ancora non e' contact tracing, quando segnalare posizioni, percorsi, individualmente a tutti, su base volontaria, per finalità informative.

Con il Covid-19 questo termine e' diventato prodromico all'autoisolamento domiciliare nel caso che un vicino, sconosciuto, abbia segnalato di essersi ammalato, dopo averci sfiorato per una distanza e un tempo piu' meno variabile. Sconosciuto identificato con id bluetooth temporaneo.

Tutto molto bello, ma per natura non e' nulla di diverso alle testimonianze di riconoscimento degli untori ben noto e descritto nella "Storia della Colonna Infame".

Li' Manzoni spiega come notai, poliziotti, testimoni tramutavano in scientifico e appurato affermazioni incerte. Con il termine "non e' verisimile" si metteva in dubbio un innocente. Oggi diremmo: "non e' probabile".

Alle app si stanno proponendo videocamere con riconoscimento facciale, tamponi obbligatori, quarantena obbligatoria, tracciamento pubblicitario (ora rimosso dai paper di Google) senza mai aver bisogno di un medico e soprattutto in assenza ancora di tamponi in numero e frequenza sufficiente.

Insomma: tutto basato sul "sentito dire" e sul "probabile".

Ve ne sono di due modelli: uno centralizzato e l'altro decentralizzato.

  • Il primo evita database centrali, e chiunque puo' segnalare qualsiasi cosa.
  • Il secondo usa accessi centralizzati per abilitare solo professionisti a inviare segnalazioni.
  • Un terzo problema e' tuttavia il server e la connettività. Incrociare i dati raccolti con altri non impedisce la deanonimizzazione. Per questo alcuni sono contrari per principio alla raccolta di dati.

Come ai tempi della Colonna Infame. Allora Untori, oggi untori digitali.

La dichiarazione di malattia, infatti, non puo' essere affidata al sentito dire, ma a professionisti della salute che usano strumenti di analisi seri.

Il testo del libro di Manzoni e' disponibile su Wikipedia.

Termine correlato e' distanziamento sociale, obbligatorio per tutti salvo per chi convive in casa con chi e' in isolamente, seguito a distanza dal medico, ma da vicino solo dai familiari senza assistenza.

Spataro

04.05.2020 https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_della_colonna_infame



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    Ma questo ancora non e' contact tracing, quando segnalare posizioni, percorsi, individualmente a tutti, su base volontaria, per finalità informative.

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    Alle app si stanno proponendo videocamere con riconoscimento facciale, tamponi obbligatori, quarantena obbligatoria, tracciamento pubblicitario (ora rimosso dai paper di Google) senza mai aver bisogno di un medico e soprattutto in assenza ancora di tamponi in numero e frequenza sufficiente.

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    Ve ne sono di due modelli: uno centralizzato e l'altro decentralizzato.

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    Il testo del libro di Manzoni e' disponibile su Wikipedia.

    Termine correlato e' distanziamento sociale, obbligatorio per tutti salvo per chi convive in casa con chi e' in isolamente, seguito a distanza dal medico, ma da vicino solo dai familiari senza assistenza.

  • https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_della_colonna_infame
  • https://www.civile.it/internet/images/2020DSC03363.JPG
  • Valentino Spataro
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