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Intermediazione algoritmica

Siamo nelle mani degli algoritmi. Che ci creano una bolla informativa. Ma alcuni algoritmi finanziari hanno creato e distorto loro stessi la propria bolla.

Cosa e' piu' importante ?

Un articolo citato da tanti o la pagina che lo contiene ottimizzata per mobile ?

E' l'articolo piu' pertinente al nostro caso o o quello piu' apprezzato dalla maggioranza ?

Sono temi della seo, che ha drogato il web. Non si scrive se non nell'ottica di essere trovati, altrimenti perche' si dovrebbe scrivere ?

Per parlare con il proprio pubblico o i propri clienti.

Ecco perche'.

Il tema della intermediazione algoritmica sottolinea il tema della bolla. Ogni servizio crea attorno a noi una bolla di contenuti adeguati alle nostre esigenze. Naturalmente sarebbe l'algoritmo a capire cosa e' meglio per noi.

Last.fm su tra i primi a proporlo. Oggi c'e' spotify. Basta cercare "app music" e il risultato e': "spotify", l'ho appena fatto.

Ma se il criterio non fosse intellettuale ma pubblicitario ? Commerciale ?

Si puo' parlare di ingannevolezza quando non e' noto il modo in cui i risultati sono restituiti ?

Secondo me si puo' parlare di sviamento di clientela e abuso di posizione dominante.

Qualcuno ha gia' percorso questa strada, senza tanto successo.

Ma il tema e' ingannevole.

Il problema non e' tanto (o solo) l'algoritmo con la sua logica piu' o meno predeterminata.

Il problema sono i parametri che l'algoritmo valuta. Sia quelli generali che quelli specifici caso per caso.

Ricordo "I robot", il filme, tratto da Asimov, con Robin Williams (se non mi confondo con quello interpretato da Will Smith). Ad un certo punto uno dei protagonisti chiede al robot con quale percentuale di ilarita' e' stato programmato, e gliela riduce di qualche punto per evitare che rompa le scatole eccessivamente.

Ecco. Appunto. Quella era trasparenza, e permetteva di valutare la qualita' dei risultati.

Pensate se un insegnante, alla domanda "Chi era Pisistrato", iniziasse parlando della Coca Cola.

O un medico della tal medicina, anche se forse non e' proprio la migliore.

Ecco.

E voi tutti i giorni usate Google. Usatene anche altri e comparate. Ad esempio bing.com o duckduckgo.com

Magari evitate di usare Gmail per farvi profilare da Google.

Ecco come uscire dalla bolla informativa (o di filtraggio per altri) che ogni servizio costruisce attorno a voi prima che possiate aprire bocca. Basta imitare quelle che fanno gli altri come voi (somiglianza e imitazione che meriterebbero essere approfondite, perche' negli umani provocano reazioni di servilismo o di reazione, senza mezze misure).

Si noti quanto questa tema, in materia finanziaria, sia particolarmente delicato: https://it.wikipedia.org/wiki/Flash_Crash

Nel 2010 in 20 minuti un rapido crollo incomprensibile alla borsa di New York.

Le successive indagini rilevano che: "La relazione ha presentato il ritratto di un mercato estremamente frammentato e fragile, in cui una singola transazione di grandi dimensioni generata da un software di negoziazione ad alta frequenza della Waddell & Reed Financial ha causato una forte variazione nel prezzo delle azioni. L'ordine avrebbe riguardato una quantità insolitamente grande di contratti futures E-mini S&P 500, che per effetto della massiccia presenza di algoritmi di negoziazioni ad alta frequenza (High frequency trading, HFT) ha immediatamente allargato a tutto il listino gli effetti dell'operazione, causando una sensibile e veloce perdita di valore della borsa." (Wikipedia).

Anche questa e' bolla algoritmica. Il software continuava a guardare i soliti dati, e non poteva controllarsi con un contesto piu' ampio.

Spataro

03.09.2018 https://it.wikipedia.org/wiki/Flash_Crash



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    Per parlare con il proprio pubblico o i propri clienti.

    Ecco perche'.

    Il tema della intermediazione algoritmica sottolinea il tema della bolla. Ogni servizio crea attorno a noi una bolla di contenuti adeguati alle nostre esigenze. Naturalmente sarebbe l'algoritmo a capire cosa e' meglio per noi.

    Last.fm su tra i primi a proporlo. Oggi c'e' spotify. Basta cercare "app music" e il risultato e': "spotify", l'ho appena fatto.

    Ma se il criterio non fosse intellettuale ma pubblicitario ? Commerciale ?

    Si puo' parlare di ingannevolezza quando non e' noto il modo in cui i risultati sono restituiti ?

    Secondo me si puo' parlare di sviamento di clientela e abuso di posizione dominante.

    Qualcuno ha gia' percorso questa strada, senza tanto successo.

    Ma il tema e' ingannevole.

    Il problema non e' tanto (o solo) l'algoritmo con la sua logica piu' o meno predeterminata.

    Il problema sono i parametri che l'algoritmo valuta. Sia quelli generali che quelli specifici caso per caso.

    Ricordo "I robot", il filme, tratto da Asimov, con Robin Williams (se non mi confondo con quello interpretato da Will Smith). Ad un certo punto uno dei protagonisti chiede al robot con quale percentuale di ilarita' e' stato programmato, e gliela riduce di qualche punto per evitare che rompa le scatole eccessivamente.

    Ecco. Appunto. Quella era trasparenza, e permetteva di valutare la qualita' dei risultati.

    Pensate se un insegnante, alla domanda "Chi era Pisistrato", iniziasse parlando della Coca Cola.

    O un medico della tal medicina, anche se forse non e' proprio la migliore.

    Ecco.

    E voi tutti i giorni usate Google. Usatene anche altri e comparate. Ad esempio bing.com o duckduckgo.com

    Magari evitate di usare Gmail per farvi profilare da Google.

    Ecco come uscire dalla bolla informativa (o di filtraggio per altri) che ogni servizio costruisce attorno a voi prima che possiate aprire bocca. Basta imitare quelle che fanno gli altri come voi (somiglianza e imitazione che meriterebbero essere approfondite, perche' negli umani provocano reazioni di servilismo o di reazione, senza mezze misure).

    Si noti quanto questa tema, in materia finanziaria, sia particolarmente delicato: https://it.wikipedia.org/wiki/Flash_Crash

    Nel 2010 in 20 minuti un rapido crollo incomprensibile alla borsa di New York.

    Le successive indagini rilevano che: "La relazione ha presentato il ritratto di un mercato estremamente frammentato e fragile, in cui una singola transazione di grandi dimensioni generata da un software di negoziazione ad alta frequenza della Waddell & Reed Financial ha causato una forte variazione nel prezzo delle azioni. L'ordine avrebbe riguardato una quantità insolitamente grande di contratti futures E-mini S&P 500, che per effetto della massiccia presenza di algoritmi di negoziazioni ad alta frequenza (High frequency trading, HFT) ha immediatamente allargato a tutto il listino gli effetti dell'operazione, causando una sensibile e veloce perdita di valore della borsa." (Wikipedia).

    Anche questa e' bolla algoritmica. Il software continuava a guardare i soliti dati, e non poteva controllarsi con un contesto piu' ampio.

  • https://it.wikipedia.org/wiki/Flash_Crash
  • https://www.civile.it/internet/images/2018DSC02895.JPG
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