I film su Wall Street ci hanno fatto scoprire uomini della finanza con il fiuto o il metodo degli affari.

Analizzando milioni di dati, li controllano uno ad uno se serve, e poi decidono.

La convinzione di vedere nei dati la risposta migliore del collega e' qualcosa verificato nei guadagni, nulla piu'.

Alcuni strumenti finanziari, passivi, richiedono di spostare soldi da un prodotto all'altro senza troppi interventi umani. Da qui lo sviluppo di sistemi che, piu' veloci sono, prima impediscono perdite o migliorano i guadagni.

Quali dati vengono usati ? I Big Data della rete. Tutti valutati e ponderati da algoritmi pesati.

Che poi le decisioni di questi software possano rafforzare o meno la verita' della scelta, contribuendo essi stessi a creare la verita', non e' dato sapere.

Sta di fatto che, computer quantici alla mano (IBM) e big data, sono gia' molti gli scienziati che restano ammirati della capacita' di risposta autonoma dei computer.

Quello che manca e' la capacita' di verificare i loro ragionamento.

Se si abbatte un cane impazzito uccide il figlio del padrone, nel caso di una azienda le giustificazioni diventano ancora piu' ampie del singolo affezionato padrone, che pur sono tante.

In poche parole: come decidono questi software i cui codici sorgenti e i parametri sono segretissimi ?

Lo sanno poche persone al mondo, l'elite della programmazione finita in quei settori in grado di capire veramente i limiti e forse non dirli nemmeno al loro committente che li paga profumatamente per i risultati in guadagni, non per la prudenza nello sviluppo del software.

Licenziando tutti gli uomini che, meno bene dei computer, fanno questo lavoro, si riduce la catena di controllo, i costi, e si concentra il potere diretto nelle mani dei pochissimi che decidono.

Una situazione fuori controllo. Praticamente l'apprendista stregone Topolino nel film Fantasia di Disney. Identico. Magari contribuendo a risolvere il problema da loro stesso creato, ma sempre di dimensioni maggiori.