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Bot

Software in grando di svolgere operazioni automatiche

Wikipedia ci dice che bot e' abbreviazione di robot, e parla degli internet bot, cioe' quei programmi che fanno tanti piccoli compiti ripetetivi che gli uomini non potrebbero fare bene ugualmente.

Esempio tipico: gli spider, quei programmi che cercano novita' e contenuti dai siti online.

Da qualche giorno due attori del web, Facebook e telegram, stanno spingendo sui bot nella messaggeria.

I bot NELLE CHAT

I bot possono inviare contenuti ad un canale per aggiornare l'utente. Come un feed rss, come Twitter, come una newsletter, come un aggiornamento su Facebook.

Telegram e Facebook pero' offrono i webhook: se qualcuno scrive nel canale, il bot puo' leggerlo e rispondere per riceve una notifica istantanea (come siamo abituati con PayPal).

A questo punto il software puo' decidere di inviare dei contenuti su misura della richiesta. Puo' essere testo, link, audio, video, foto, ma anche oggetti.

Oggetti sono componenti di base offerti dal servizio, ad esempio:

  • dei bottoni per dire: Si o No;
  • bottoni per pagare;
  • rispondere a sondaggi.
  • gallerie di foto o di box di testo da scorrere con uno swipe

Un esempio e' quello di chiedere un libro, vedere i libri trovati e ordinarlo dall'interno della chat stessa.

Ecommerce first ?

In realta' i bot possono fare molte cose, ma sono certo che sapranno fare molto bene pochissime cose.

Comprare un libro da una chat e' terribile. Pensiamoci a quante poche informazioni troviamo nella chat, il display spesso e' piccolo.

E' piu' utile inviare un link per approfondire.

Altri casi saranno legati ad una maggiore confidenza con il venditore: scrivo al mio albergo preferito per una camera, mi confermano data e ora e prezzo. Con un tip sul bottone "prenota" posso prenotare subito e pagare, se necessario.

Tuttavia il processo richiede un intervento di controllo umano. Pensare di automatizzare tutto e' geniale, ma richiede una attivita' di realizzazione di pacchetti pronti all'acquisto tutta da realizzare.

Le informative legali dovranno essere presenti, indicate in breve, linkate quelle complete, inviate integralmente senza link via email.

Sara' sicuramente una bella sfida di legal design e di smart contracts, oltre che di progettazione di condizioni legali leggibili.

Da notare che l'app di Facebook punta molto sul memorizzare i dati delle nostre carte di credito per semplificare i pagamenti senza ripetere i dati, cosa che invece con telegram e' per ora necessaria, pur  potendo linkare PayPal e altri sistemi esterni.

Oltre l'ecommerce ?

I bot di telegram e Facebook usano, a richiesta, la localizzazione. Sara' interessante lo sviluppo di un marketing territoriale. Tuttavia la rivoluzione non e' nell'ecommerce ma nella possibilita' di gestire un canale piu' smart degli sms su qualsiasi piattaforma: mobile o desktop, Facebook e telegram le offrono tutte.

Quello che non puo' essere utilmente dato e' un servizio di assistenza su misura per chi richiede un intervento umano.

Spesso oggi i bot sono considerati sostitutori del call center o del commesso del negozio, in un ambito dove le informative dei prodotti sono ridotte. Quindi ci sara' spazio, ma per prodotti le cui caratteristiche sono gia' ben note, e quindi riassumibili efficacemente nell'offerta inviata tramite il piccolo display usato dal bot.

Il primo passo e' certamente inviare novita'. Il tema tocca anche l'internet delle cose (un frigo vi avverte che e' finito il latte) per il quale gli utenti gia' manifestano preoccupazione per le eccessive notifiche, cosa che telegram permette di gestire meglio.

In questo telegram potrebbe avere un vantaggio competitivo. La chat di Facebook e' spesso usata per motivi personali, quella di telegram si presta piu' ad un uso aziendale.

Tutto sommato telegram e Facebook Messenger non sono altro che una evoluzione di Growl, Prowl e altri sistemi simili basati sul vecchio protocollo xmpp tutt'oggi utilizzato almeno da Facebook.

Sara' comunque una rivoluzione se si concilieranno i limiti del servizio che obbligano ad una drastica semplificazione dell'offerta.

Spataro

14.04.2016 https://



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  • 2016-04-14
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    Esempio tipico: gli spider, quei programmi che cercano novita' e contenuti dai siti online.

    Da qualche giorno due attori del web, Facebook e Telegram, stanno spingendo sui bot nella messaggeria.

    I BOT NELLE CHAT

    I bot possono inviare contenuti ad un canale per aggiornare l'utente. Come un feed rss, come Twitter, come una Newsletter, come un aggiornamento su Facebook.

    Telegram e Facebook pero' offrono i webhook: se qualcuno scrive nel canale, il bot puo' leggerlo e rispondere per riceve una notifica istantanea (come siamo abituati con PayPal).

    A questo punto il software puo' decidere di inviare dei contenuti su misura della richiesta. Puo' essere testo, link, audio, video, foto, ma anche oggetti.

    Oggetti sono componenti di base offerti dal servizio, ad esempio:

    Un esempio e' quello di chiedere un libro, vedere i libri trovati e ordinarlo dall'interno della chat stessa.

    Ecommerce first ?

    In realta' i bot possono fare molte cose, ma sono certo che sapranno fare molto bene pochissime cose.

    Comprare un libro da una chat e' terribile. Pensiamoci a quante poche informazioni troviamo nella chat, il display spesso e' piccolo.

    E' piu' utile inviare un link per approfondire.

    Altri casi saranno legati ad una maggiore confidenza con il venditore: scrivo al mio albergo preferito per una camera, mi confermano data e ora e prezzo. Con un tip sul bottone "prenota" posso prenotare subito e pagare, se necessario.

    Tuttavia il processo richiede un intervento di controllo umano. Pensare di automatizzare tutto e' geniale, ma richiede una attivita' di realizzazione di pacchetti pronti all'acquisto tutta da realizzare.

    Le informative legali dovranno essere presenti, indicate in breve, linkate quelle complete, inviate integralmente senza link via email.

    Sara' sicuramente una bella sfida di legal design e di smart contracts, oltre che di progettazione di condizioni legali leggibili.

    Da notare che l'app di Facebook punta molto sul memorizzare i dati delle nostre carte di credito per semplificare i pagamenti senza ripetere i dati, cosa che invece con Telegram e' per ora necessaria, pur  potendo linkare PayPal e altri sistemi esterni.

    Oltre l'ecommerce ?

    I bot di Telegram e Facebook usano, a richiesta, la localizzazione. Sara' interessante lo sviluppo di un marketing territoriale. Tuttavia la rivoluzione non e' nell'ecommerce ma nella possibilita' di gestire un canale piu' smart degli sms su qualsiasi piattaforma: mobile o desktop, Facebook e Telegram le offrono tutte.

    Quello che non puo' essere utilmente dato e' un servizio di assistenza su misura per chi richiede un intervento umano.

    Spesso oggi i bot sono considerati sostitutori del call center o del commesso del negozio, in un ambito dove le informative dei prodotti sono ridotte. Quindi ci sara' spazio, ma per prodotti le cui caratteristiche sono gia' ben note, e quindi riassumibili efficacemente nell'offerta inviata tramite il piccolo display usato dal bot.

    Il primo passo e' certamente inviare novita'. Il tema tocca anche l'internet delle cose (un frigo vi avverte che e' finito il latte) per il quale gli utenti gia' manifestano preoccupazione per le eccessive notifiche, cosa che Telegram permette di gestire meglio.

    In questo Telegram potrebbe avere un vantaggio competitivo. La chat di Facebook e' spesso usata per motivi personali, quella di Telegram si presta piu' ad un uso aziendale.

    Tutto sommato Telegram e Facebook Messenger non sono altro che una evoluzione di Growl, Prowl e altri sistemi simili basati sul vecchio protocollo xmpp tutt'oggi utilizzato almeno da Facebook.

    Sara' comunque una rivoluzione se si concilieranno i limiti del servizio che obbligano ad una drastica semplificazione dell'offerta.

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