CIO e CPO
Nelle aziende sono le figure del Chief Information Officer e Chief Privacy Officer, il consigliere, o piu' spesso in Italia il consulente esterno, che propone strategie aziendali.
In una azienda si puo' avere il responsabile delle politiche informatiche e della privacy. Non e' un male.
Lo dico in modo ironico, naturalmente.
La figura del CPO e' persino inserita all'interno del nuovo regolamento privacy al quale sta lavorando l'Europa. La privacy deve entrare nella progettazione dei servizi online, il famoso privacy by design.
Ma il CIO ?
Il Cio e' quello che dovrebbe sapere di computer e social (in termini volgari), sapendo cosa chiedere ai dipendenti e fornitori, perche' definisce la strategia che concoda nel consiglio di amministrazione.
In Italia le competenze a lui affidate sono sconfinate, e coprono ogni nuova tecnologia e servizio informatico. Di riflesso le competenze richieste ai fornitori e dipendenti sono elavatissime, ma si scontrano sempre con il budget.
In poche parole in Italia e' facile chiedere ai fornitori competenze di programmazione e di grafica, ma anche di gestione di social network. Tre professionalita' vicine, ma assolutamente separate come formazione e esperienza. Se qualcuno le avesse tutte dovrebbe costare oro.
Per non parlare delle competenze oggi piu' richieste:
- mobile (soluzioni progettate per smartphone e tablet)
- cloud (accesso alle risorse aziendali dall'esterno, sia da dipendenti che da esterni, collaboratori o altri)
- Big Data (trovare pattern nelle analisi delle analitiche, per trovare nuovi prodotti)
- social (comunicazione promozionale testuale, audio e video, anche interattiva)
- Internet of Things (integrazione con i prodotti attualmente senza internet)
Il risultato per le pmi e' adattare il proprio lavoro agli strumenti gia' esistenti. Per le grandi aziende invece viene richiesto non solo di scegliere i fornitori ma di sviluppare nuove strategie che abbiano al centro nuove visioni supportate dall'informatica.
E il gap tra risorse a disposizione delle pmi e delle grandi aziende si amplia.
A proposito delle competenze dei fornitori: l'Europa sta cercando di standardizzarle per definire le prestazioni che ogni figura professionale dovra' espletare.
Si veda: DIRECTIVE 2013/55/EU OF THE EUROPEAN PARLIAMENT AND OF THE COUNCIL
of 20 November 2013 amending Directive 2005/36/EC on the recognition of professional qualifications and Regulation (EU) No 1024/2012 on administrative cooperation through the Internal Market Information System (‘the IMI Regulation’)
Per approfondire, v. https://ec.europa.eu/internal_market/qualifications/index_en.htm
Spataro
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