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Cyberdipendenza

Un fenomeno noto ma mai descritto compiutamente. Sinonimo: teledipendenza

Sto leggendo un post che descrive i comportamenti tipici:

  •  Un profondo problema di auto-stima (disturbo "narcisistico")
  •  La presenza di disturbi di tipo relazionale
  •  L'incapacità di gestire l'agitazione

Il sito che ne parla e' dedicato ai giocatori di Poker, non di Facebook.

A questo link invece si parla di come i dipendenti mentano pur di poter continuare a giocare, un po' come quando noi diciamo che stiamo usando il telefonino solo per rispondere a qualcuno invece stiamo scorrendo la timeline di facebook.

In questo post si descrive la capacita' di aumentare sempre la dose per provare le stesse emozioni. Un po' come quando, finito con facebook, si inizia con instagram, whatsapp, twitter e cosi' via.

Nel gioco d'azzardo si parla di soldi, facilmente quantificabili.

Nella cyberdipendenza si parla di solito di tempo, non misurato ma sempre insufficiente alle attivita' tradizionali.

Tra i piu' giovani registro l'incapacita' di aprirsi al dialogo se non giocando con il telefonino, ognuno singolarmente ma uno accanto all'altro.

Il meccanismo, da parte dei gestori di slot machine, e' quello di spremere il piu' possibile i clienti, senza porsi il problema di raccoglierne di nuovi. Come ? Con colori, suoni, ritmi, attese, gratificazioni e creazione di aspettative che si soddisfano abbastanza per far credere di non aver buttato via il proprio denaro.

Si esce da queste dipendenze quando si rientra in contatto con gli altri, i familiari, i vicini, il prossimo.

E' noto che Facebook propone contenuti sempre all'insegna della novita'. Non finiscono mai e se ne perdono sicuramente di importanti.

Trovo sempre piu' difficile spiegare che il telefono va visto quando vogliamo noi, non quando notifica una novita'.

Secondo me al momento siamo drogati di indifferenza legata al tempo che dedichiamo ai telefoni, tale da ridurre anche il tempo in tv.

La necessita' di alimentare frequentemente le batterie degli smartphone e' pari a quella del tamagochi, che prendevamo in giro solo pochi anni fa. Ci dobbiamo curare del telefonino, altrimenti poverino non va.

Possibile che non esistano soluzioni di qualita', commercialmente sostenibili, che consentano l'uso di strumenti tecnologici senza creare un pianificata dipendenza ?

In molti cominciano a chiederselo e i pochi che chiedono di cancellarsi da un social network ricevono domande che fondano sulle cause della dipendenza soluzioni per ridurre la dipendenza: riducete gli amici, togliete le notifiche, seguite meno cose, ma non lasciateci, per favore.

Insomma: siamo come alle sigarette ? La concorrenza tra blog e social e' saltata non sui contenuti ma sull'egemonia del tempo rubato ?

Spataro

11.01.2016 https://



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  • 91910
  • 2016-01-11
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    A questo link invece si parla di come i dipendenti mentano pur di poter continuare a giocare, un po' come quando noi diciamo che stiamo usando il telefonino solo per rispondere a qualcuno invece stiamo scorrendo la timeline di facebook.

    In questo post si descrive la capacita' di aumentare sempre la dose per provare le stesse emozioni. Un po' come quando, finito con facebook, si inizia con instagram, whatsapp, twitter e cosi' via.

    Nel gioco d'azzardo si parla di soldi, facilmente quantificabili.

    Nella cyberdipendenza si parla di solito di tempo, non misurato ma sempre insufficiente alle attivita' tradizionali.

    Tra i piu' giovani registro l'incapacita' di aprirsi al dialogo se non giocando con il telefonino, ognuno singolarmente ma uno accanto all'altro.

    Il meccanismo, da parte dei gestori di slot machine, e' quello di spremere il piu' possibile i clienti, senza porsi il problema di raccoglierne di nuovi. Come ? Con colori, suoni, ritmi, attese, gratificazioni e creazione di aspettative che si soddisfano abbastanza per far credere di non aver buttato via il proprio denaro.

    Si esce da queste dipendenze quando si rientra in contatto con gli altri, i familiari, i vicini, il prossimo.

    E' noto che Facebook propone contenuti sempre all'insegna della novita'. Non finiscono mai e se ne perdono sicuramente di importanti.

    Trovo sempre piu' difficile spiegare che il telefono va visto quando vogliamo noi, non quando notifica una novita'.

    Secondo me al momento siamo drogati di indifferenza legata al tempo che dedichiamo ai telefoni, tale da ridurre anche il tempo in tv.

    La necessita' di alimentare frequentemente le batterie degli smartphone e' pari a quella del tamagochi, che prendevamo in giro solo pochi anni fa. Ci dobbiamo curare del telefonino, altrimenti poverino non va.

    Possibile che non esistano soluzioni di qualita', commercialmente sostenibili, che consentano l'uso di strumenti tecnologici senza creare un pianificata dipendenza ?

    In molti cominciano a chiederselo e i pochi che chiedono di cancellarsi da un social network ricevono domande che fondano sulle cause della dipendenza soluzioni per ridurre la dipendenza: riducete gli amici, togliete le notifiche, seguite meno cose, ma non lasciateci, per favore.

    Insomma: siamo come alle sigarette ? La concorrenza tra blog e social e' saltata non sui contenuti ma sull'egemonia del tempo rubato ?

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