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Webtax

cerchiamo di capire di cosa si tratta

Tempo fa qualcuno propose in europa una tassa sulle email.

Sarebbero diventati tutti evasori, impossibile da calcolare e verificare.

Piu' concretamente oggi Google non paga tasse sulla pubblicita' in Italia, come qualsiasi multinazionale con sede all'estero che vende nel mercato unico europeo.

Si chiama mercato unico. Vogliamo alzare barriere ?

In Italia (e non solo) si'. Ma non solo per le tasse, anche per chiudere le porte alla concorrenza straniera, ridando fiato ai monopolisti di casa nostra.

Ecco cosa e' la webtax, nelle varie formulazioni proposte fino ad oggi:

  • webtax su rassegne stampa e indicizzazione di contenuti altrui
  • obbligo di acquistare pubblicita' solo da soggetti con p.iva italiana
  • divieto di operare sul mercato italiano senza partita iva.
  • trattenuta del 20% dai proventi da bonifici dall'estero, salvo prova contraria

In una economia aperta e internazionalizzata una norma del genere viola la concorrenza e gli accordi europei. Punto.

Le novita', che a Natale 2013 hanno raggiunto il loro culmine, sono state fermate da coloro che conoscendo le regole hanno salvato l'Italia da sicure procedure di infrazione.

Ma non e' finita. La siae a 23 giugno 2014, dopo il sostegno che Renzi ha accordato a De Benedetti ..., si aggiungi al gruppo che sostiene i giovani tassando le cattive multinazionali del web.

Fatelo per tutte le multinazionali, se siete coerenti e pensate che le leggi ve lo permettano.

Questo uno dei testi approvati e poi sospeso con dichiarazioni / regolamenti mancati.

"Nel decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, dopo l'articolo 17 è inserito il seguente:

«Art. 17-bis. (Acquisto di pubblicità on line) -- 1. I soggetti passivi che intendano acquistare servizi di pubblicità e link sponsorizzati on line, anche attraverso centri media e operatori terzi, sono obbligati ad acquistarli da soggetti titolari di una partita IVA rilasciata dall'amministrazione finanziaria italiana.

2. Gli spazi pubblicitari on line e i link sponsorizzati che appaiono nelle pagine dei risultati dei motori di ricerca (servizi di search advertising), visualizzabili sul territorio italiano durante la visita di un sito internet o la fruizione di un servizio on line attraverso rete fissa o rete e dispositivi mobili, devono essere acquistati esclusivamente attraverso soggetti, quali editori, concessionarie pubblicitarie, motori di ricerca o altro operatore pubblicitario, titolari di partita IVA rilasciata dall'amministrazione finanziaria italiana. La presente disposizione si applica anche nel caso in cui l'operazione di compravendita sia stata effettuata mediante centri media, operatori terzi e soggetti inserzionisti».

749. La presente legge entra in vigore il 1º gennaio 2014."

Spataro

23.06.2014 https://



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    Si chiama mercato unico. Vogliamo alzare barriere ?

    In Italia (e non solo) si'. Ma non solo per le tasse, anche per chiudere le porte alla concorrenza straniera, ridando fiato ai monopolisti di casa nostra.

    Ecco cosa e' la webtax, nelle varie formulazioni proposte fino ad oggi:

    In una economia aperta e internazionalizzata una norma del genere viola la concorrenza e gli accordi europei. Punto.

    Le novita', che a Natale 2013 hanno raggiunto il loro culmine, sono state fermate da coloro che conoscendo le regole hanno salvato l'Italia da sicure procedure di infrazione.

    Ma non e' finita. La Siae a 23 giugno 2014, dopo il sostegno che Renzi ha accordato a De Benedetti ..., si aggiungi al gruppo che sostiene i giovani tassando le cattive multinazionali del web.

    Fatelo per tutte le multinazionali, se siete coerenti e pensate che le leggi ve lo permettano.

    Questo uno dei testi approvati e poi sospeso con dichiarazioni / regolamenti mancati.

    "Nel decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, dopo l'articolo 17 è inserito il seguente:

    «Art. 17-bis. (Acquisto di pubblicità on line) -- 1. I soggetti passivi che intendano acquistare servizi di pubblicità e link sponsorizzati on line, anche attraverso centri media e operatori terzi, sono obbligati ad acquistarli da soggetti titolari di una partita IVA rilasciata dall'amministrazione finanziaria italiana.

    2. Gli spazi pubblicitari on line e i link sponsorizzati che appaiono nelle pagine dei risultati dei motori di ricerca (servizi di search advertising), visualizzabili sul territorio italiano durante la visita di un sito internet o la fruizione di un servizio on line attraverso rete fissa o rete e dispositivi mobili, devono essere acquistati esclusivamente attraverso soggetti, quali editori, concessionarie pubblicitarie, motori di ricerca o altro operatore pubblicitario, titolari di partita IVA rilasciata dall'amministrazione finanziaria italiana. La presente disposizione si applica anche nel caso in cui l'operazione di compravendita sia stata effettuata mediante centri media, operatori terzi e soggetti inserzionisti».

    749. La presente legge entra in vigore il 1º gennaio 2014."

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