Internet delle cose / of things
Internet nel mondo fisico
Voi siete virtuali, immateriali, come potete cambiare le cose ?
La critica fatta a chi lavora su internet i primi tempi e' sempre piu' abbandonata, perche' si e' visto che la rete e' in grado di andare oltre.
Arduino permette di portare l'ip e l'informatica anche in piccole aree di nicchia, e molti altri cercano di collegare ogni cosa agli smartphone piu' che ai computer.
La domanda che molti si pongono e': ma i dati d'uso un frigorifero, e' giusto che vadano al produttore ? E' giusto che oggi usando un computer il produttore dello stesso, o del sistema operativo (win, osx o android o ios) sappia cosa stiamo facendo, quando, e dove ?
Piu' che giusto avanza la tesi del non opportuno, perche' tanti dati fanno gola a imprenditori, ladri e Stati.
Tuttavia il percorso sembra inarrestabile, e il grande fratello, tutto sommato, lo stiamo costruendo noi.
Una critica forte deriva dalla comunicazione attuale dell'internet of things, mediata dagli smartphone: ci lasceranno piu' soli e indifferenti rispetto a chi abbiamo accanto, e piu' solidali con chi e' lontano ?
Credo che siano dubbi che scompariranno con l'uso, perche' difficilmente l'uomo puo' perdere tutta la sua umanita'. Ma sara' un terreno di scontro tra comunicazione commerciale e valori umani.
I metodi di pagamento non sono l'internet of things.
L'internet of things e' l'elaborazione di dati e informazioni che non forniamo volontariamente ogni volta che ne disponiamo, ma per il solo fatto che indossiamo un capo di abbigliamento o passiamo ad un casello telepass; Non sono i dati di passaggio da una cella all'altra di telefonia mobile, perche' questa, ancora, non da' ulteriori informazioni di interesse a noi.
Al link un testo di Casaleggio
Spataro
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