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Disclaimer

Un testo che regola i rapporti per adesione

Pensate ad un sito o ad un software. Come va usato ?

L'autore spiega e indica le condizioni d'uso. Chi usa il software accetta le condizioni, come un contratto che si accetta per adesione, per comportamenti concludenti. Come i contratti a strappo, per intenderci.

I disclaimer sono quindi quelle condizioni d'uso che precisano le prestazioni offerte e i comportamenti che gli utenti sono autorizzati a compiere.

Spesso sono anche informazioni legali imposte dalla legge (indicazione del responsabile del trattamento, banche dati, etc etc).

Nel controllare il dizionario ho visto che avevo scritto una seconda definizione, piu' articolata. Si integrano entrambe.

E' una dichiarazione unilaterale, spesso di chiusura, (in calce alle pagine), con la quale chi comunica qualcosa via internet limita la propria responsabilita'.

Le aziende aggiungono spesso in calce ad ogni messaggio la formula "ogni opinione e contenuto espresso in questa email e' personale e non impegna in alcun modo l'azienda". I webmaster normalmente lo mettono nei servizi di messaggeria, forum e bacheche on line (guestbook). I professionisti per affermare che il sito e' conforme alle regole deontologiche.

Restano dichiarazioni unilaterali che esprimono certamente le preoccupazioni di chi comunica via internet relativamente al regime giuridico dei testi messi in rete. Se da una parte non e' possibile controllare tutto, dall'altro non vi e' ancora un orientamento univoco che affermi l'irresponsabilita' del gestore del sito che non riesca a controllare tutto quello che gli utenti scrivono. La responsabilita' penale e' personale, tuttavia alcuni vorrebbero estenderla ai gestori dei siti.

Negli Usa prevale l'interpretazione secondo la quale il webmaster e' come un editore: non risponde delle affermazioni contenute nel libro finche', legalemente invitato a rimuoverle, non decide di diffonderle ugualmente. Ugualmente una direttiva europea che ha protetto in tante occasioni e ha consentito agli UGC di svilupparsi.

Spataro

01.03.2010 https://



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    Restano dichiarazioni unilaterali che esprimono certamente le preoccupazioni di chi comunica via internet relativamente al regime giuridico dei testi messi in rete. Se da una parte non e' possibile controllare tutto, dall'altro non vi e' ancora un orientamento univoco che affermi l'irresponsabilita' del gestore del sito che non riesca a controllare tutto quello che gli utenti scrivono. La responsabilita' penale e' personale, tuttavia alcuni vorrebbero estenderla ai gestori dei siti.

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