Con la legge 62/2001 un sito internet di informazione poteva essere considerato "prodotto editoriale" e soggetto agli obblighi sulla legge sulla stampa.

Il caos regno' supremo, come ai tempi del videotel, e si parlo' di censura con voce talmente alta che gli ideatori della pensata tirarono i remi in barca, lasciando a Franco Abruzzo, presidente dell'Ordine dei Giornalisti della Lombardia, di convincere fosse necessario iscriversi ed essere direttori responsabili.

Alcune dichiarazioni successive contribuirono a togliere ogni eventuale profilo penale. Alla fine, convertito in legge, si disse che chi voleva le agevolazioni poteva ottenerle registrandosi come testata, ma non era obbligatorio. Cosi' anche, ragionevolmente, anche Franco Abruzzo.

Fu storia. Furono contrasti. Furono polemiche. Ma si parlava di salvare l'internet italiana, perche' altrimenti tutti sarebbero andati all'estero e in lingua inglese.