E' una stranissima visione dell'offesa.
So di essere impopolare. Se i dati sull'aborto sono veri una quantità incredibile di persone che conosciamo hanno partecipato ad un aborto.
Negli ultimi 30 anni più di 5 miloni di aborti. Quasi 150.000 all'anno.
In compenso quasi 500.000 bambini ogni anno nascono. Banalizzando ne nascono 3 su 4 nascono.
A parlare male di aborto c'è da offendere una quantità enorme di mancati genitori. Di coetanei che hanno preferito non avere un figlio per i motivi più vari.
Parlarne male significa offendere troppi elettori. Parlarne male sarebbe comunque stupido, perchè hanno un peso che confidano solo in privato. E rispetto in modo incredibile quel peso, perchè capisco nei loro occhi tutta la pena che portano e non rifiutano. Li stimo per la capacità di interrogarsi invece di una facile autoassoluzione.
Ecco, se scrivessi questo in Francia commetterei un reato.
E siccome i reati possono essere anche perseguiti altrove, magari si tratta di qualcosa di competenza della polizia europea, chissa'.
Sta di fatto che ogni attività di prevenzione dell'aborto è antilaica, contro lo Stato. Quindi illegale.
Si può parlare di aborto, non di lotta all'aborto.
I nostri pronipoti si chiederanno come abbiamo potuto accettare tutto questo, una legge che vieta il parlare di vita.
Gli si dirà che eravamo in guerra, che c'era la crisi.
La verità è che la democrazia è rappresentativa. Se il rappresentante non sa fare il suo mestiere veramente, ha una delega che gestisce come gli pare.
Una cambiale in bianco che, per inciso, compila a matita e cancella secondo convenienza politica.
Leggi facili e veloci. La finanziaria 2016 è stata pubblicata in 30 giorni dal decreto legge, impedendo al parlamento di discuterla.
La sicura vittoria del sì renderà questo più facile. Ma l'improbabile vittoria del no, non impedirà l'attuale malcostume.