I conti online sono a rischio.
Un software, tarato sui nostri comportamenti, è in grado di capire quanto è probabile che l'accesso sia nostro o di altri.
Come ?
Controlla il computer, la velocità di digitazione, la reazione a piccoli comportamenti imprevedibili del sito, per vedere le nostre reazioni spontanea.
A me un comportamento imprevedibile del sito significa temere che loro abbiano un sito infettato. Ora no: qualsiasi problema lo dovremo ritenere una maggiore sicurezza. Aberrante, sarà la gioia dei siti cloni.
Il problema è impedire l'accesso in caso di comportamenti anomali.
A me non basta che qualcuno dica che il mio accesso è anomalo. Mi deve spiegare perchè non fornisce il servizio che pago.
Non basta dire che è per la sicurezza. E' inadempiente, quindi deve motivare e garantirmi comunque l'accesso.
Giornalisti e garanti (bancari e privacy) invece invocano la sicurezza e sottolineano che tutto questo va offerto dietro consenso.
Io il consenso non lo voglio dare. Voglio proprio vedere se potrò operare senza darlo.
Risultato: il mio modo di usare il pc verrà monitorato via javascript. Mouse e tastiera. Dati che circoleranno in internet e altri potranno acquisire o farsi sottrarre. Non è questo il modo per aumentare la sicurezza.
Vogliamo poi parlare dell'uso di flash e della profilazione di terzi che le banche chiedono a chi si collega ai siti ?
Consentono ad altri di sapere che noi siamo online in quel momento, sul sito della nostra banca. Questo dovrebbero vietare.
Una autentica follia della quale, tristemente, sembro essere l'unico a vedere, d'altronde sono tra i pochi ad essere sviluppatore e insieme conoscere il diritto dei contratti.
Andiamo avanti cosi'. Per la sicurezza il blocco automatico. Faremo come con lo spam, dove milioni di email vengono fermate nonostante lecite ?
Probabilmente si'. Ma fermare la corrispondenza è reato. Nonostante i pareri delle autorita'.
Non resta che tornare agli sportelli fisici, lasciando le banche solo online al loro destino.