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Rifugiati    

Carta giubilare dei Diritti dei Profughi

Dell'anno 2000.
27.04.2016 - pag. 92203 print in pdf print on web

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Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti

Carta giubilare dei Diritti dei Profughi

La Carta è; stata prodotta da un gruppo di lavoro che ha cooperato alla preparazione del Giubileo dei Rifugiati,i cui membri erano rappresentanti dell'Ufficio per i Migranti della Conferenza Episcopale Italiana (MIGRANTES), del Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati (JRS), della Delegazione italiana dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (ACNUR), del Consiglio Italiano per i Rifugiati (CIR) e del Settore Rifugiati del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti. Come tale, essa non è; un documento ufficiale del Pontificio Consiglio, ma rappresenta una consenso di varie organizzazioni sui più; importanti diritti dei rifugiati, che sono già; riconosciuti in vari strumenti di diritto internazionale, e che hanno tuttavia bisogno di essere sottolineati nell'attuale momento storico.


Noi
rifugiati, sfollati, richiedenti asilo, operatori pastorali e umanitari, rappresentanti di governi e di organizzazioni internazionali, radunati a Roma per la celebrazione del Grande Giubileo dei Migrantie degli Itineranti;

Affermando l'importanza degli strumenti internazionali sui diritti umani e sullo status dei rifugiati e delle vittime di guerre e di violenza generalizzata;

Sollecitando la formulazione di simili strumenti internazionali a sostegno anche degli sfollati all'interno dei loro paesi;

Incoraggiati dalla celebrazione del Giubileo dei Rifugiati e dei Profughi e dal documento della Santa Sede, I rifugiati: una sfida alla solidarietà;;

Convinti di quanto tale documento afferma: la "protezione non è; una concessione che si fa al rifugiato: egli non è; oggetto di assistenza, ma piuttosto un soggetto di diritti e doveri; ogni paese ha la responsabilità; di far rispettare i diritti del rifugiato, tanto quanto quelli dei suoi cittadini" (n. 11); convinti altresì; che la protezione non consiste nel limitarsi a fornire forme minime di sopravvivenza, ma nell'assicurare un ambiente sociale e culturale che rispetti la dignità; e la libertà; della persona umana come espresso negli strumenti internazionali, tra cui la Convenzione di Ginevra del 1951; ;

Presentiamo questaCARTA GIUBILARE DEI DIRITTI DEI PROFUGHI, con la quale, ;sulla base della nostra fede religiosa e dei nostri principi umanitari, si ri-affermano i loro diritti, tra i quali:

  • Il diritto di non essere respinti alle frontiere del paese nel quale chiedono protezione, e di ricevere una giusta e tempestiva risposta alla domanda di essere riconsciuti rifugiati e di ottenere asilo;
  • Il diritto di essere ascoltati da un'autorità; competente e ben disposta e di non subire trattamenti di detenzione durante l'esame della domanda di asilo;
  • Il diritto alla riservatezza delle informazioni fornite;
  • Il diritto di vivere dignitosamente e di ricevere gli aiuti necessari durante l'attesa della decisione sulla domanda d'asilo;
  • Il diritto di appellarsi in caso di decisione negativa circa il riconoscimento dello status di rifugiato e di risiedere nel territorio del paese di asilo per la durata del ricorso;
  • Il diritto dei paesi più; poveri - sui quali grava l'accoglienza della maggior parte dei rifugiati del mondo - di essere sostenuti dai paesi più; ricchi nel loro sforzo di adempiere agli impegni assunti con l'adesione alle convenzioni internazionali sui rifugiati;
  • Il diritto di avere una vita dignitosa nel paese di asilo fintanto che perdurano le condizioni di insicurezza nel paese di origine, partecipando attivamente alla vita sociale e produttiva del paese ospitante;
  • Il diritto alla libertà; di pensiero, di coscienza e di religione, incluso il diritto di ricevere un'adeguata assistenza religiosa dai ministri del proprio credo; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ; ;
  • Il diritto delle famiglie separate di conoscere il prima possibile ove si trovino i loro parenti dispersi e di mettersi in contatto con loro; nonché; di essere riunite il più; presto possibile e protette come nucleo fondamentale della società;;
  • Il diritto delle donne rifugiate di ricevere un'attenzione speciale, che garantisca loro la protezione da qualsiasi forma di violenza, la tutela della maternità;;l'accesso al reddito e quant'altro necessitino in considerazione della loro vulnerabilità; e del ruolo che esse svolgono all'interno della famiglia e della comunità;; ;
  • Il diritto dei minori e degli anziani a una protezione particolare che tenga conto delle situazioni di maggiore vulnerabilità; fisica, economica e psicologica;
  • Il diritto dei bambini e degli adolescenti all'educazione, all'assistenza medica e a un ambiente sicuro ove possano sviluppare creativamente le loro energie e le loro potenzialità;; il diritto inoltre ad essere protetti da qualsiasi tipo di reclutamento militare e di coinvolgimento nei conflitti armati;
  • Il diritto dei rifugiati a un ritorno dignitoso e sicuro in patria, unitamente all'impegno della comunità; internazionale a promuovere il rispetto dei diritti umani fondamentali nei paesi di origine, la soluzione delle questioni politiche, sociali, religiose e ambientali che impediscono il ritorno;
  • Il diritto degli sfollati all'interno dei propri paesi - il cui numero si stima in alcune decine di milioni - di essere protetti nei loro fondamentali diritti umani, e di tornare in sicurezza nelle proprie terre e nelle proprie case;
  • Il diritto degli apolidi ;a una patria e a una rapida e giusta definizione della loro situazione;
  • Il diritto a un'informazione corretta e obiettiva da parte dei mezzi di comunicazione, che non generi ingiuste criminalizzazioni o falsi allarmismi sugli avvenimenti e sulla situazione tanto nei paesi d'arrivo che in quelli d'origine.

Questa carta non pretende di essere esaustiva, ma intende porre di fronte al mondo le sfide più; importanti che devono essere affrontate all'inizio del Terzo Millennio per la protezione e il benessere degli oltre 50.000.000 di persone costrette a vivere fuori della propria patria o degli abituali luoghi di residenza. ;

Auspichiamo che la Comunità; Internazionale si impegni anche a fermare quelle attività; che per loro natura producono crisi di rifugiati.

Chiediamo che questa Carta venga diffusa in tutto il mondo e trovi attuazione pratica con l'aiuto e il sostegno di tutti gli uomini di buona volontà; - responsabili politici, umanitari, religiosi - che si sentono chiamati a sanare questa "vergognosa piaga del nostro tempo" (Giovanni Paolo II, 25.06.1982).

Oratorio di San Francesco del Caravita, Roma, 1 Giugno 2000 ;


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