"Noi non approviamo, sosteniamo, affermiamo o garantiamo la completezza, la veridicità, l'accuratezza o l'affidabilità dei Contenuti o comunicazioni pubblicate tramite i Servizi né le opinioni espresse attraverso i Servizi. Tu sei consapevole che utilizzando i Servizi potrai essere esposto a Contenuti che potrebbero essere offensivi, dannosi, imprecisi o inappropriati oppure, in alcuni casi, a messaggi che sono stati interpretati erroneamente o in modo ingannevole. La responsabilità relativa ai Contenuti ricade esclusivamente sulla persona che li ha creati. Noi non possiamo monitorare o controllare i Contenuti pubblicati tramite i Servizi e non ne siamo responsabili."
Che belle parole.
Tutti ti potranno prendere in giro e noi non faremo niente.
Balle. La direttiva ecommerce impone il controllo su contestazione scritta. Da fare in Irlanda.
Ma è nelle parole che mancano (ma le relative regole si applicano lo stesso) che Twitter mostra la sua debolezza: non rinvia al rispetto delle norme sulla netiquette.
Impensabile solo venti anni fa.
Ma sono consuetudini cogenti, quelle del buon convivere.
Anche se io visto come stanno le cose, lo userò sempre meno.