Buon Natale a tutti i lettori di Civile.it che si avvicina al ventesimo anno di attività.
In tempi di AI, NLP, Neural networks, smart assistent, le parole di Paolo VI all'Ilva di Taranto sono attualissime.
Qui due mondi si incontrano, la materia e l’uomo; la macchina, lo strumento, la struttura industriale da una parte, la mano, la fatica, la condizione di vita del lavoratore dall’altra. Il primo mondo, quello della materia, ha una segreta rivelazione spirituale e divina da fare a chi la sa cogliere; ma quest’altro mondo, che è l’uomo, impegnato nel suo lavoro, carico di fatica e pieno lui stesso di sentimenti, di pensieri, di bisogni, di stanchezza, di dolore, quale sorte trova qui dentro?
Qual è, in altri termini, la condizione del lavoratore impegnato nella organizzazione industriale?
Sarà macchina anche lui?
Puro strumento che vende la propria fatica per avere un pane, un pane per vivere; perché prima e dopo tutto, la vita è la cosa più importante d’ogni altra.
Ma l’uomo vale più della macchina e della sua produzione.
Sappiamo bene tutte queste cose, le quali hanno assunto, nel tempo passato e ancora assumono nel tempo nostro, una importanza nuova, immensa, predominante