Ragazza disabile emarginata dai compagni e dai loro genitori in una gita di classe.
Ecco quello che è stato raccontato. Balle.
La ragazza ha dei seri problemi, con attacchi violenti per sè e per gli altri che i compagni hanno imparato a gestire in classe. Anni in cui i ragazzi si sono aiutati insieme all'insegnante.
Si organizza quindi una gita di classe e un'altra ragazza dice che non vuole dormire con lei, è pericoloso. Ovvio no ?
Quindi l'insegnante si offre disponibile a dormire con la ragazza disabile. Risolto ? No.
Per qualche motivo lo scontro diventa ideologico e i genitori ritirano la figlia disabile, ma alla richiesta di pagare la penale il caso scoppia e finisce sui giornali.
Male. Male lo strumento di comunicazione: whatsapp.
Whatsapp permette una comunicazione istantanea senza moderazione. Una vera follia.
Chi usa l'email da anni come me, almeno dai primi del 1990, quando si chiamava netmail o matrix, sa quando i danni stanno arrivando.
Quando si risponde senza pensare. E il contesto, che sembra giustificare la risposta, dopo pochi minuti non è più quello che si provava come adeguato ad una risposta piccata.
Ho visto social per scuole chiudere dopo anni di sperimentazione per problemi di controllo e di gestione.
La parola che è sempre mancata è una: moderazione. Non "tranquillita'", ma "moderare", colui che viene investito dell'attività di moderatore, e decide cosa deve e cosa non deve passare.
E' indispensabile in questi e in altri ambiti.
Peccato.
E' normale perdere la pazienza. E' sbagliato usare strumenti che amplificano questi momenti. Tutto qui.