Un giudice, 48 pagine, la storia di internet, il rispetto.
Mi piace ridurre così le 48 pagine della decisione che limite Google dallo scannerizzare ogni libro dimenticato. Ma torniamo all'inizio
Google decide che è giunto il momento di proteggere dall'oblio i vecchi libri. O meglio, quelli fuori pubblicazione, detti orfani, per i quali i diritti ancora non sono scaduti.
Google li scannerizza e li mette online: "se non vi va, potete chiederne la rimozione".
Chi tace acconsente ?
Il giudice Denny Chin dà torto a Google.
Non può scannerizzare tutto per acquisire una posizione dominante sul mercato. Inoltre la legge è questa: ci vuole l'autorizzazione prima, non dopo.
Costerà di più a Google, ma questi sono i diritti attuali.
Ancora una volta la legge sul copyright non fa bene nè agli autori nè agli editori, ma ai distributori.
Curiosamente la stampa sembra riferire che il progetto Google books è stato interamente bocciato.
Non è vero. Il giudice stesso ne riconosce la validita'.
Ma ricorda che il diritto d'autore impone l'autorizzazione espressa, e non di invertire il silenzio in assenso fino a diversa comunicazione.
In breve quindi i libri messi con l'autorizzazione dei titolari non sono interessati dalla decisione.
Sono interessati solo i libri i cui titolari (autori ed editori) non sono più ritrovabili, i cui diritti d'autore non si sono ancora esauriti.