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Tariffe    

L'interesse dell'avvocato che difende la parte, le spese legali e i rischi sostenuti

Una questione interessante. - Photo courtesy of plex
10.07.2008 - pag. 60966 print in pdf print on web

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Come sempre, su Civile.it si preferisce linkare il documento da leggere piuttosto che pubblicare articoli di commenti.

In questo caso segnaliamo il caso di un avvocato che chiede ... troppi soldi.

Non lo diciamo noi, ma un giudice. "Gli avvocati di questa materia saranno sempre convinti che e' interesse di una buona giustizia essere pagati molto piu' che profumatamente".

La risposta degli avvocati e' netta: "Noi decidiamo di sostenere una tesi, raccogliamo tutte le prove con notevoli costi e notevoli rischi che assumiamo noi, non i clienti, e questi rischi (d'impresa aggiungo io) vanno remunerati".

Il giudice sostiene infatti che "la tariffa chiesta e' di gran lunga superiore a quella che si puo' chiedere per una pari tariffa oraria".

Questioni che apparentemente sembrano lontano dall'Italia, dove la Cassazione sostiene che l'avvocato vada pagato indipendentemente dall'esito della causa, salvo dimostrare la sua negligenza.

Insomma: un avvocato americano sostiene la causa in cui crede assumendosi anche i costi. Quello italiano non ha il rischio, la sua e' una obbligazione di mezzo (fare quanto necessario), non di risultato (ottenere quanto e' chiesto dal cliente).

Al link indicato


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